
Il futuro ha una storia antica
Casi di imprese innovative in Toscana
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Descrizione
«Dove ricercare nuove forme di futuro? Come ricercatori di management dell’innovazione dobbiamo sapere guardare lontano, proporre le nostre idee e lasciarci anche ispirare da modelli e idee che provengono dagli hot-spot del progresso scientifico, tecnologico, sociale ed economico.
Sarà sempre la Silicon Valley il punto di riferimento in questo campo? Saranno sempre gli Stati Uniti, il loro senso di paranoia e di proiezione verso il futuro a tracciarci le traiettorie più interessanti e vibranti, rinnovando le premesse tracciate all’inizio millennio da Kevin Starr nel suo Coast of Dreams (Star, 2011)?
O invece la Silicon Valley si rivelerà incapace di risolvere alcune questioni relative all’eccessivo impatto sull’ambiente e alle disuguaglianze sociali e sarà magari l’Asia – e la Cina in particolare – il nuovo laboratorio del mondo? Ne è convinto ad esempio Simone Pieranni, che nel suo Red Mirror ci illustra come i passi avanti del gigante asiatico rappresentino le sperimentazioni che guideranno il futuro dei prossimi decenni (Pieranni, 2020).
Saranno i nuovi cigni neri (come ad esempio Google), che Nassim Nicholas Taleb teorizza nel suo libro The black swan: The impact of the highly improbable (Taleb, 2007), a riscrivere la storia dei prossimi decenni? O sarà magari la vecchia Europa, con gli investimenti del Green New Deal, a indicare la strada da intraprendere per un’economia e una società più sostenibili ed eque? O prenderemo invece il Sud del mondo come riferimento per modelli di produzione e di socialità più vicini alla natura? L’Amazzonia ci salverà o ci prenderemo anche l’Amazzonia (Buffon, 2019)?…»
Gli Autori
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Alberto Di Minin è docente di management alla Scuola Superiore Sant’Anna, coordinatore della MIND Community (Management and Innovation Design) e direttore dell’Istituto Galilei presso la Chongqing University. Collabora inoltre con Nòva del «Il Sole 24 Ore». Si occupa di gestione dell’innovazione, e in particolare di trasferimento tecnologico, Open Innovation e nuovi modelli di business.
Giulio Ferrigno è assegnista di ricerca presso l’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna. Ha conseguito il dottorato all’Università degli Studi di Catania e svolto periodi di ricerca presso l’Università di Tilburg e l’Università di Umeå. Si occupa di alleanze strategiche, Open Innovation, creazione e appropriazione di valore e intelligenza artificiale.
Andrea Piccaluga è docente di management dell’innovazione e direttore dell’Istituto di Management presso la Scuola Superiore Sant’Anna; è inoltre vice-presidente di Netval e fa parte del CdA della Fondazione Casa Cardinale Maffi. Si occupa di trasferimento tecnologico, collaborazioni tra università-industria e di imprese orientate al bene comune.
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