Il ruolo del Giurì d’onore

La tutela della reputazione nell'era della comunicazione estesa

Maurizio Fumo (a cura di)

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Informazioni tecniche

ISBN
978-88-3379-002-2
Caratteristiche
2018 • 17x24 cm • 88 pagine • brossura
ISSN
2532-9618
Numero collana
5

Descrizione

Nato per comporre in maniera incruenta le «questioni d’onore» tra militari e tra gentiluomini d’onore, il Giurì ha poi trovato cittadinanza nell’ordinamento statale: il suo ruolo e la sua funzione sono stati riconosciuti, non solo nel codice penale, ma anche nel «nuovo» codice di procedura

penale (artt.177-180 disp. att). L’istituto sembra aver perso molto del suo appeal a dispetto della funzione compositiva e deflattiva che esso potrebbe svolgere. Se in passato esso serviva per evitare il duello, oggi potrebbe tornare utile per evitare il processo.

Gli atti del convegno organizzato dalla Fondazione Castelcapuano e dall’Accademia Nazionale di Scherma (il cui statuto prevede la istituzione di un Giurì d’onore permanente) forniscono, da un lato, un’analisi approfondita della natura e della funzione di un istituto inopportunamente trascurato dalla prassi, dall’altro, una lettura – utile non solo al giurista – dei vantaggi che questa forma di giustizia alternativa potrebbe offrire per gestire, in maniera rapida e professionale, i «conflitti reputazionali» che, nell’era della comunicazione elettronica forse più che nel recente passato, occupano i media e intasano i tribunali.

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Maurizio Fumo. È attualmente presidente della quinta sezione penale della Corte di Cassazione e componente delle Sezioni unite. È vicepresidente dell’Accademia Nazionale di Scherma. Collabora con numerose riviste giuridiche, è autore di monografie in tema di collaboratori di giustizia, diffamazione, reati informatici nonché di contributi in volumi collettanei tra i quali Il ricorso per cassazione: b) procedimento e giudizio, in Trattato di Procedura penale (Torino) e Le “nuove” false comunicazioni sociali, in Diritto penale dell’impresa (Milano).


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