
Rimpatri forzati e pratiche di monitoraggio
Uno studio empirico
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Volume
Informazioni tecniche
Descrizione
I rimpatri sono un tassello fondamentale delle politiche controllo della mobilità.
Spesso si sottolinea lo scarso successo degli sforzi profusi dai governi nel tentativo di aumentare il numero di stranieri allontanati, soffermandosi sui presupposti politici e giuridici di una efficace politica di rimpatrio.
Si tratta di questioni senza dubbio rilevanti, che fanno tuttavia passare in secondo piano un aspetto decisivo.
Ogni rimpatrio è infatti un atto concreto di coercizione che necessita di precise condizioni per poter essere eseguito a dei costi materiali e umani accettabili.
Questo volume si concentra sulle modalità esecutive dei provvedimenti di rimpatrio forzato in Italia.
Basandosi sull’analisi di fonti documentali e di altro materiale empirico inedito, esso getta luce sul processo attraverso cui viene in concreto definita la soglia di accettabilità della coercizione nel corso delle operazioni di rimpatrio.
Il volume offre dunque un inedito punto di vista empirico sulle modalità operative di un settore dell’azione amministrativa in cui il coefficiente di coercizione dispiegato è particolarmente elevato.
Al contempo esso descrive le sfide etiche e metodologiche dell’attività svolta dall’organismo di monitoraggio dei rimpatri forzati, gettando luce su un aspetto tradizionalmente trascurato dalla letteratura scientifica sui meccanismi di tutela dei diritti umani.
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Giuseppe Campesi
è professore ordinario di Filosofia e sociologia del diritto presso l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”.
Elisabetta de Robertis
è avvocato, criminologa ed esperta dei diritti delle persone private della libertà personale.
Francesco Oziosi
è dottorando in Scienze politiche e sociali per la sicurezza e lo sviluppo presso l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”.