Questioni probatorie

Tra male captum bene retentum e theory of the fruit of the poisonous tree

Luigi Annunziata

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Informazioni tecniche

ISBN
978-88-6995-186-2
Caratteristiche
2017 • 17x24 cm • 192 pagine • brossura
ISSN
2532-9618
Numero collana
2

Descrizione

Tema centrale del moderno sistema di igiene processuale risiede nella disciplina e nella concreta applicazione delle invalidità, con particolare riguardo alla inutilizzabilità e alle sue propalazioni: il riferimento va evidentemente alla “inutilizzabilità derivata”, in relazione alla cui configurabilità si contrappongono ormai da anni due scuole di pensiero figlie di approcci sistematicamente opposti allo studio del diritto processuale penale. I fautori delle teoria del male captum bene retentum da un lato, per i quali non può riconoscersi diritto di cittadinanza – nel sistema processual-penalistico italiano – a una forma derivata di inutilizzabilità; i sostenitori della fruit of the poisonous tree doctrine dall’altro lato, per i quali il vizio affliggente la prova-madre ben può propagarsi al dato euristico derivante dalla prima o comunque ad essa inscindibilmente collegato.

La centralità e la attualità del tema emergono con piena evidenza se solo si consideri come la tipica fattispecie generatrice della questione in esame (vale a dire, il rapporto tra perquisizione viziata e sequestro probatorio) appaia oggi persino anacronistica, visto il progresso tecnologico coinvolgente le tecniche di investigazione e le ricadute avutesi sull’apparato di igiene processuale, per come disegnato dal legislatore e recentemente “rimodulato” da taluni opinabili interventi giurisprudenziali.

In questo complesso quadro, l’approccio comparatistico e il raffronto tra esperienze variegate nella strutturazione di sistemi di igiene processuale può certamente fungere da preziosa guida per l’elaborazione di soluzioni utili a risolvere l’annoso dibattito intorno alla configurabilità di una forma derivata di inutilizzabilità nell’ordinamento italiano e in quello europeo, garantendo e comunque promuovendo lo sviluppo di un sistema bilanciato, che risulti in grado di tutelare tanto le esigenze pubblicistiche quanto gli interessi soggettivi coinvolti dalla propagazione del vizio tra prove.

 

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Luigi Annunziata è dottore di ricerca in diritto e procedura penale presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Tra le sue più recenti pubblicazioni: Nuove forme di captazione delle comunicazioni. Le conversazioni via Skype: tecniche di captazione e riflessi processuali («Temi Romana», II, 2015); Prime criticità applicative in tema di sospensione del processo per la messa alla prova («Diritto penale e processo», 1, 2016); “Trojan di Stato”: l’intervento delle Sezioni Unite non risolve le problematiche applicative connesse alla natura del captatore informatico («Parola alla difesa», 1, 2016).

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