
ORIZZONTE – anno XVIII – numero 6 – settembre-ottobre 2023
Rivista di orientamento nel Food Service
Volume
Informazioni tecniche
Descrizione
«Gin Gin Mule, Gin Lemon, Gin Fizz, Tom Collins, Martini Dry, Tuxedo, Cocktail Milano, Paradise, Alexander, Bramble, Singapore Sling, Ramos Gin Fizz, Negroni, Gin Tonic, Monkey Gland, Clover Club, French 75, Sweet Martini, Last Word, Bijou, Vesper, Aviation, Bronx… sono tutti cocktail a base di gin.
Ma quando li sorseggiate vi siete mai chiesti che origine abbia questo distillato duttile e malleabile così indispensabile per la preparazione di questi drink che animano aperitivi, cene e feste?
La tradizione attribuisce l’invenzione a un medico olandese, Franciscus de le Boë Sylvius, che nel Seicento iniziò a distillare le bacche di ginepro (jeneverbes in olandese) per realizzare una bevanda diuretica per i reni affaticati.
In realtà già prima della nascita di questo celebre personaggio nel 1606 gli olandesi avevano posto una tassa sul jenever quale bevanda alcolica e abbiamo attestazioni della sua presenza anche precedenti, dato che nel dramma di Philip Massinger del 1623, Il duca di Milano, viene indicato con il nome di geneva, importato dai soldati inglesi che avevano combattuto, alla fine del Cinquecento, nei Paesi Bassi.
In ogni caso con il passare dei secoli il gin ha sempre avuto un ruolo im-portante nella cultura occidentale, tanto da essere entrato innumerevoli volte nelle pagine di libri o nelle scene di film celebri. Chi non ricorda James Bond mentre sorseggia il suo amato Vesper Martini, dove “il Martini va sempre mescolato, mai agitato, perché le molecole del gin e del vermouth si devono adagiare sensualmente le une sulle altre“ come scriveva William Somerset Maugham, dai cui scritti Ian Fleming ha tratto la celeberrima serie cinematografica?…»
Laura Zazzerini – Direttore
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