
Marina Cvetaeva. Fedra
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Descrizione
La tragedia “Fedra” chiude il periodo di maturità della poetessa russa Marina Cvetaeva e rappresenta l’opera più complessa degli anni dell’esilio in Francia. Il corpo poetico intreccia, al mito, il folclore russo, la Bibbia, la tradizione sul soggetto classico. A pochi anni dal debutto della “Fedra” di D’Annunzio, Cvetaeva presenta un’eroina “di ossa, non di carne”, una voce vivida, un sussulto d’amore, uno spazio per l’anima. La nuova traduzione curata da Marilena Rea, avvicina il lettore italiano agli arabeschi sonori su cui poggia quella grandiosa edificazione fonetica che è la lingua di Cvetaeva, barocca e altisonante, a tratti essenziale e sibillina, sempre pulsante e generatrice di accostamenti semantici imprevisti.